Premessa d’obbligo: sono assolutamente favorevole ai vaccini (per noi umani ed anche per gli animali), io sono vaccinato come lo sono i miei figli e nipoti.
Lavorando da tempo con i computer ho visto che si possono prendere “malattie” (virus, malware, etc…) e che gli antidoti/vaccini sono le patch di security e gli aggiornamenti antivirus/antimalware.
Probabilmente patch e aggiornamenti svolgono il loro compito in modo adeguato sulla maggior parte delle applicazioni IT: in genere proteggono i computer ai quali vengono somministrati, PC o server che siano.
Avendo però a che fare prevalentemente con computer utilizzati in fabbrica, mi sono accorto che non sempre queste “medicine” servono e spesso procurano “effetti indesiderati” e possono avere “controindicazioni” ed “effetti avversi” anche importanti.
In questi giorni, i VACCINI per i quali mi è venuto più di un dubbio sono le patch proposte da Microsoft a dagli altri vendor di hardware e software per contrastare le possibili minacce affiorate con le vulnerabilità Meltdown e Spectre delle quali in questo periodo si parla molto (anche sui quotidiani ed in televisione): sono state scoperte sui computer sui quali sono montati microprocessori di Intel, AMD, etc…negli ultimi 20 anni.
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Le Patch rilasciate da Microsoft servono essenzialmente per contrastare le falle di security che potrebbero essere utilizzate per eventualmente estrarre in modo malevolo informazioni riservate quali password o altre informazioni che sono transitate in aree di memoria riservate. Questo nel caso in cui ci fossero delle connessioni “non autorizzate” a questi computer.
Da diverse fonti è emerso che tali patch a volte sono assolutamente incompatibili: possono provocare il blocco di alcuni applicativi utilizzati normalmente in fabbrica (ad esempio OPC Client e Server) ed anche il blocco del sistema stesso (con la classica videata blu), rendendo il sistema instabile e inutilizzabile.
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Ora, sappiamo che un sistema inutilizzabile in ufficio in genere non provoca danni, se non il fatto che chi lo dovrebbe utilizzare è impossibilitato a fare il suo lavoro, ed eventualmente non dare un servizio a chi se lo aspetta.
Ma in fabbrica o su un’infrastruttura (acquedotti, aeroporti, etc…), un sistema che controlla e fa funzionare un macchinario o un impianto, se non funziona e risulta instabile e “fuori controllo”, può rendere inutilizzabile il macchinario o l’impianto stesso, con conseguente interruzione del servizio erogato e/o la mancata produzione.
A volte, il sistema di controllo rallentato o inutilizzabile può rendere l’impianto “pericoloso”: il rischio può arrivare per possibili danni all’impianto stesso, all’ambiente o anche alle persone.
Ecco perché a volte è meglio non curare il malato e non inoculare il vaccino (la patch): rischio è inferiore!
Le strategie di protezione devono seguire strade differenti. Sicuramente differenti da quelle utilizzate per la IT Security.