Nel 2020 saranno almeno 10 Miliardi i dispositivi connessi in rete nel Mondo: possibile che siano tutti fondamentali?
Ovviamente no, ed è proprio per questo che dall’IoT bisogna estrapolare il sottoinsieme dell’IIoT (Industrial Internet of Thing o Internet of Important Thing).
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La SENSIBILITA’ del dato, la sua INTEGRITA’ e soprattutto la sua DISPONIBILITA’ assumono differenti valori in un caso o nell’altro: poter comunicare con uno spazzolino o con una stazione di sollevamento (o una linea produttiva, o una turbina, etc…) ha ovviamente un peso diverso.
General Electric che per prima ha coniato il termine Industrial Internet sa bene quali necessità bisogna sodisfare in un caso o nell’altro: guarda l’infografica.
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Le applicazioni legate all’Internet delle Cose sono sempre più diffuse, al punto che ognuno di noi possiede, o spesso indossa, almeno tre dispositivi connessi alla rete e in grado di scambiare autonomamente una serie di informazioni. Le potenzialità e gli scenari che si aprono in questo ambito sono straordinarie e, per molti versi, ancora imprevedibili.
Al di là degli usi personali, però, è interessante evidenziare come l’IoT si stia declinando anche nel cosiddetto IIoT, ovvero nell’Internet delle Cose indirizzato in modo specifico all’ambito industriale e delle applicazioni ad alto livello, dove i dati scambiati tra gli oggetti connessi devono essere sempre disponibili e affidabili.
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Un esempio emblematico di questo approccio è rappresentato proprio dall’impiego nei siti produttivi. Anziché installare decine di termometri dedicati, è possibile utilizzare un unico strumento di misura, lasciando poi ad ogni apparecchiatura il compito di acquisire e utilizzare i dati in funzione delle proprie esigenze o come elemento fondamentale per l’attivazione di processi automatizzati.
L’attenzione viene così focalizzata sull’effettiva funzione applicativa, con una grande disponibilità di informazioni condivise e con la possibilità di estendere la vita utile di un oggetto, aumentandone la disponibilità.
A testimonianza del crescente interesse per l’IoT anche in ambito industriale, è nato l’Industrial Internet Consortium, che vede fondatori di assoluto rilievo in ambito industriale, come AT&T, Cisco, GE, Intel e IBM. Un fatto che conferma le previsioni di IDC e Gartner, secondo i quali nel 2020 si conteranno tra i 26 e i 28 miliardi dispositivi IoT, contro i 9 miliardi di oggi.
E Voi? Siete pronti per la rivoluzione dell’IIoT?